Il Festival di Sanremo 2023 si è concluso, con la conduzione e la direzione artistica di Amadeus, pronto a tornare per il 2024, anno in cui dovrebbe concludersi il suo percorso all’Ariston (sebbene in molti non ne siano propriamente entusiasti). Ma come è andato davvero questo Festival? Ormai è tempo di tirare le somme: uno share altissimo, milioni di telespettatori alla TV, platea piena dopo le difficoltà del Covid-19. Vediamo insieme i momenti salienti, tra top e flop e curiosità che magari ti sei perso.
Blanco distrugge la scenografia: il flop di Sanremo 2023
Il vero flop di Sanremo 2023 è indubbiamente Blanco: vincitore nel 2022 con Mahmood, ci ha profondamente deluso, e per molti motivi. Sì, è vero che avrebbe dovuto ricreare in parte il video della sua canzone – L’Isola delle Rose – ma è altresì vero che in quel momento, in quell’istante, si è sfogato sul palco, non sentendo la propria voce in cuffia.
Ed è così che un momento artistico si è trasformato in un eccesso di rabbia. L’artista si è scusato con una poesia dedicata all’Ariston, ma ciò non è bastato. Non è stato sufficiente neanche il supporto di Gianluca Grignani, che, quando ha avuto bisogno del fonico, ha fermato l’esibizione: “A 50 anni ho imparato, a 20 anni non avrei saputo farlo“.
Piccola curiosità: l’ammontare dei danni di Blanco sul palco oscilla tra 2,500,00 e 3,000,00 euro.
L’onnipresenza di Fedez a discapito della Ferragni: flop o top?
Aveva annunciato di voler rimanere in disparte e di non voler essere presente al Festival di Sanremo 2023 per non oscurare la presenza della moglie, Chiara Ferragni, co-conduttrice di Amadeus e Gianni Morandi per la prima e l’ultima serata, salvo poi essere praticamente ovunque. In onda su Rai 2 con Muschio Selvaggio, il podcast con Luis Sal; presente sul palco galleggiante, con un freestyle a sfondo politico (e un omaggio a Gianluca Vialli) che ha fatto scalpore; presente anche nella serata duetti/cover insieme agli Articoli 31; infine, presente pure alla Finale, dove si è persino baciato con Rosa Chemical.
Viene da chiedersi: è stato il Sanremo della Ferragni o di Fedez? O dei Ferragnez? Si dice che Federico Lucia in qualche modo subisca la fama della moglie, influencer e imprenditrice famosa in tutto il mondo. Ma, alla fine, anche lui ha avuto un ritorno di pubblicità niente male. Nonostante tutto, non sappiamo scegliere: Fedez è un top o un flop? Presi singolarmente, gli episodi possono anche starci. Ma forse nell’insieme è stato tutto un po’ troppo.
La rivincita di Gianluca Grignani: il vero top dell’edizione
Il vero vincitore morale di questo Sanremo 2023 è Gianluca Grignani. Perché, chiederete voi. Semplice: tutti lo consideravano come la biglia impazzita. Aspettavano con ansia un suo “colpo di testa” sul palco, come a volerlo deridere. Come a voler minimizzare il suo dolore dell’anima. Invece, il poeta maledetto ha convinto proprio tutti e si è fatto rispettare non solo dai suoi fan, ma anche dalla nuova generazione, prendendo le parti di Blanco in modo professionale.
La verità è che Gianluca Grignani ha saputo battere tutto e tutti: è arrivato sul palco con umiltà, forza, coraggio, voglia di rivincita e di cantare, di fare musica, al di là di ogni polemica. Nella serata delle cover, insieme ad Arisa, ha spaccato con Destinazione Paradiso, quella stessa canzone che lo ha lanciato a Sanremo tra i Giovani.
Curiosità: sapevi che dopo l’esibizione Grignani ha chiesto ad Arisa di sposarlo? Ebbene, sì. Risposta non pervenuta per il momento. La chimica tra i due, però, è stata pazzesca.
Marco Mengoni, un vincitore già annunciato: favoloso e pazzesco
Quanti giri fanno due vite, caro Mengoni?
Diccelo proprio tu, che sei salito su quel palco ed eri già favorito non solo dai bookmakers, dai tuoi fan, ma anche da coloro che magari ti ascoltano ogni tanto in radio e pensano che tu sia bravo. Non c’è niente da fare: Mengoni, Marco, sei un artista che vince con la voce, con la potenza vocale, ma anche con il tuo cuore, con l’umiltà. Due vite di Marco Mengoni è il brano vincitore di Sanremo 2023, ed è giusto così.
Curiosità: per il discorso di ringraziamento, Mengoni si è lamentato del podio. Nessuna donna in effetti ha raggiunto le prime cinque posizioni. Perché? Ah, saperlo. Proviamo a dirlo: Giorgia non è stata all’altezza secondo molti fan, Madame ha pagato per la questione del green pass ed Elodie non ha portato il suo solito tormentone. Paola e Chiara? Gli anni ’00 sono passati da un pezzo.
Il vero monologo di Sanremo 2023: la bellezza di Chiara Francini
Ogni co-conduttrice a Sanremo 2023 porta un monologo (sperando nel 2024 in un cambiamento da parte di Amadeus). Se dobbiamo scegliere il migliore, indubbiamente puntiamo su Chiara Francini. La culla vuota sul palco dell’Ariston è stato un pugno allo stomaco, e la potenza delle sue parole ha scosso le coscienze. Un top, certamente, peccato averlo mostrato all’1.30. Un tema scomodo? Sicuramente, dal momento in cui la natalità in Italia è ai minimi storici. Di seguito, il passaggio che ci ha tolto il fiato.
“E io ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come parlo…? Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto… Da dove mi viene tutto questo? Quanto mi è costato diventare come sono? Quanto costerà a te? E in mezzo a tutto questo bisogno di arrivare, in mezzo a tutta questa rabbia, a questo amore, io, ora, non so dove metterti. O, forse, sei proprio tu che non vuoi venire da me, perché credi che io mi sia dimenticata di te, che io mi sia dimenticata della vita. Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me. Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato“.
Chiara Ferragni a Sanremo 2023: un messaggio per ogni abito
Veniamo a Chiara Ferragni. Il nostro commento sulla co-conduttrice per eccellenza, attesissima sul palco dell’Ariston. La televisione non è il suo futuro, e si vede. Si sente, soprattutto, perché l’emozione c’era, così come l’ansia da prestazione. La Ferragni è una imprenditrice digitale. E lo abbiamo già visto con altri “influencer”: chi nasce sul web, non sempre è destinato alla televisione. Per lei, in ogni caso, è stato un modo per lanciare messaggi attraverso gli abiti firmati Schiaparelli, brand moderno e puro genio incontrastato.
Del monologo della Ferragni ricordiamo poco (una lettera alla “se stessa” da bimba). Invece ci sono piaciuti gli abiti, del resto è nata come “fashion blogger” (e oggi definirla solo tale è riduttivo). Avrebbe potuto fare di più? Chissà. Intanto, però, si è messa in gioco.